Un tavolino per “Brigati” nel 1798

Giuseppe Maggiolini (1738-1814)

Tavolo da lavoro con piano scorrevole, 1798 ca.
Fusto in legno di noce e abete intarsiato in bois de rose, palissandro, ebano, mogano, ciliegio, pero, bosso, acero, acero tinto verde, cm 73x60x43

Due fogli conservati nel fondo dei disegni di bottega, sono in relazione con l’inedito piccolo tavolo di cui si scrive. Si tratta dei numeri C 94 e A 340 del catalogo[1]. Il primo è lo studio per la decorazione di un “Cop.[er]to” di “Tavol.[et]ta”. L’iscrizione specifica, assieme al nome del committente, “Brigati”, anche l’anno della commissione: 1798. Due cornucopie legate da un nastro sono inserite al centro di un ottagono irregolare e oblungo. Il disegnatore, probabilmente Giuseppe Levati, non disegna i bouquets, lasciati all’improvvisazione dell’intarsiatore che poteva contare su numerosi fogli con specimen di fiori (ancora oggi conservati).[2] Nell’angolo inferiore destro propone un grande fiore stilizzato per gli intarsi delle quattro riserve triangolari d’angolo del piano. Il secondo foglio, più piccolo e privo di iscrizioni, definisce il modulo del fregio a foglie alternate che troviamo intarsiato nelle riserve sulle fasce del nostro tavolo.

Quattro gambe slanciate, tornite e scanalate, completate superiormente da un capitello anch’esso tornito e intarsiato con foglioline oblunghe, reggono il corpo del tavolo. Fasce e pilastrini angolari sono decorati da riserve, incorniciate da filettature, in cui trovano posto intarsi in palissandro su fondo d’acero. Il piano, bordato da un sottile listello di bosso a rilievo, è incorniciato da larghi listelli di bois de rose disposti diagonalmente. Una sottile cornice a piccole foglie ricorrenti in legno d’acero, definisce la campitura centrale. Al centro è una riserva ottagonale, oblunga e irregolare in cui Maggiolini inserisce due cornucopie dal corpo scanalato, ricolme di fiori e legate da un nastro: è il motivo ornamentale proposto nel disegno per il “coperto” della “tavoletta commissione Brigati”. Le quattro riserve triangolari che completano il piano sono decorate da un motivo a piccoli cespi di foglie lanceolate, in legno di bosso su un fondo di ebano nero, diverso da quello proposto nel disegno.

Giuseppe Levati (?), Due cornucopie e fiore in riserva triangolare. Grafite, penna e acquerello seppia su carta bianca, mm. 359×436. Milano, Gabinetto dei disegni delle Raccolte artistiche del Comune di Milano, Raccolta Maggiolini, Inv. C 94

Il piano, caso unico a me noto, scorre frontalmente, permettendo di accedere a un vano diviso in scompartimenti; una serratura ne blocca l’apertura.
La luminosa tavolozza del piano, con la larga incorniciatura in bois de rose, la presenza del mogano al centro, i fregi delle fasce in oscuro palissandro su fondi di luminoso acero, si accorda con un’esecuzione prossima alla data indicata sul disegno. Il tema delle due cornucopie legate da una galla ritorna anche in un altro disegno del 1798 (B 442), relativo alla commessa di una coppia di secrétaire per il vicepresidente della Repubblica Cisalpina Francesco Melzi d’Eril.[3] Non lo si può affermare con certezza, ma è verosimile che il piccolo tavolo di cui si scrive sia proprio quella “Tavoletta” commissionata dal signor Brigati (da intendersi Brigatti) nel 1798, dono destinato a una signora amante del cucito.


[1] A. Gonzàlez-Palacios, G. BerettiGiuseppe Maggiolini, Catalogo ragionato dei disegni, Milano, 2014, p.268, p.75 [2] Ibidem, p. 140 [3] A. Gonzàlez-Palacios, G. Beretti, Op.cit., p. 180